8 buoni motivi per non acquistare liste di email

Prendo spunto dalla richiesta di un amico riguardo a cosa ne pensassi riguardo l’acquisto di un database di email per fare il punto su questa pratica che, sebbene diffusa, rivela una certa miopia da parte di chi se ne serve.

L’acquisto di un elenco di contatti email potrà sembrare una soluzione rapida e indolore per acquisire nuovi contatti e spargere il tuo verbo…

In realtà questa pratica potrebbe determinare la fine della tua credibilità. E sebbene sia reperibile in queste liste qualche contatto utilizzabile, si potrebbe incappare in problemi a a breve e lungo termine con l’acquisto di liste di email.

Detto ciò, si spera che quanto segue  possa ispirarti in futuro, allorché vorrai acquistare una lista di indirizzi email, e indirizzarti sul modo migliore (e più sicuro) per aumentare i tuoi contatti (e le tue vendite).

 1. I destinatari di quella lista non vogliono sapere nulla di voi.

Cosa c’è di peggio di una telefonata a freddo dall’operatore di turno che interrompe la tua giornata (o peggio, il tuo pranzo o la tua cena…)? Tre parole “email non richiesta” (leggi spam!). Far partire centinaia, o migliaia, di email verso persone che non hanno scelto se riceverle o meno può avere un effetto negativo sul tuo brand e, ancora peggio, farti finire in una black list.
La maggior parte dei contatti email acquistati probabilmente non hanno idea di chi tu sia, di cosa si occupi la tua azienda, o di come hai avuto le loro informazioni. Converrai che non è proprio il modo migliore per fare una buona prima impressione…

Chi ti fornisce l’elenco di email ti rassicurerà sul fatto che quei contatti hanno scelto di ricevere informazioni, ma forse non è proprio vero al 100%… magari hanno scelto di ricevere email promozionali in maniera inconsapevole, magari credendo di accettare i termini di chissà quale servizio. Gran parte delle email saranno state raccolte con un crawler automatico, una sorta di motore di ricerca che raccoglie indirizzi email da migliaia di pagine web… Losco, non trovi…?

Avviare un rapporto d’affari inviando spam a qualcuno è senza dubbio un’ardua impresa… per non dire inutile…

2. I dati dell’elenco di email non sono così precisi come il fornitore dice.

I fornitori di questi elenchi di email promettono informazioni affidabili e un alto tasso di accuratezza dei recapiti. Purtroppo questo si verifica raramente. La realtà è che queste liste sono piene zeppe di dati errati e non aggiornati e spesso anche gli indirizzi di posta stessi non sono più attivi. Ciò comporta che se stai inviando messaggi a questi indirizzi email, potresti essere segnalato come spammer e finire in una black list.

Qualsiasi inesattezza nei dati farà sì che il destinatario metta in dubbio la tua credibilità.

Non sprecare tempo e denaro inseguendo contatti di scarsa qualità, o peggio ancora, contatti inesistenti. Investi invece in attività di marketing che stabiliscano la tua azienda come leader del suo settore, investi nel costruire la fiducia dei visitatori del tuo sito web, e di conseguenza converti i visitatori in sottoscrittori della tua newsletter.

3. Potresti finire per personalizzare erroneamente le tue email.

Con la maggior parte di servizi di invio di posta elettronica hai la possibilità di usare campi personalizzati, come nome, cognome, titolo, azienda, nelle campagne di invio di email. Se hai un rapporto consolidato con il destinatario del messaggio è appropriato usare un certo livello di personalizzazione, ma va da se che questa pratica potrebbe essere alquanto rischiosa quando si lavora con una lista di indirizzi email acquistata.

Quando acquisti un elenco di email, non ti sei guadagnato il diritto di conoscere le informazioni di contatto di queste persone, o stabilire alcun tipo di relazione o senso di fiducia.

Il marketing su misura può essere incredibilmente produttivo, sii solo accorto a non farlo prematuramente…

Ricevere una comunicazione non richiesta è come cominciare una conversazione con uno sconosciuto su un bus. Come ti sentiresti se questo sconosciuto conoscesse il tuo nome, il tuo lavoro e la tua email? Non saresti diffidente, se non spaventato da quella persona…?

4. Probabilmente stai violando i termini del servizio dell’ESP.

Ogni Email Service Provider (ESP) che si rispetti evidenzia di solito chiaramente due elementi nelle sue condizioni di servizio:

  1. Non invierai spam!
  2. Non userai liste di email acquistate, affittate o ottenute da terze parti!

Perché un ESP dovrebbe preoccuparsi dell’etica delle tue campagne email?
Quando fai un invio di massa attraverso un ESP, il messaggio è instradato attraverso un comune indirizzo IP associato al provider. Se troppi clienti di quel provider inviano email di bassa qualità, la cosa può ripercuotersi sul provider stesso e su tutti i clienti di quell’ESP.

Dunque se il tuo ESP usa un IP condiviso, come spesso accade, basta una solo mela marcia a rovinare tutto il raccolto…

5. L’invio di email a liste acquistate può ridurre la tua generale capacità di comunicare via email.

Come anticipato, la capacità di raggiungere il destinatario può essere pesantemente inficiata dall’utilizzo di elenchi email di terze parti.Considerato che per molte aziende l’email è il canale primario (se non l’unico) di comunicazione con la clientela, cosa accadrebbe se tutte le tue email non raggiungessero più i destinatari? Richieste, fatture, news… tutto al vento…

Una email può finire in tre modi: consegnata con successo nella casella del destinatario, indirizzata nella cartella di spam o intercettata da un gateway di un ESP che ne impedisce la consegna. In questo ultimo caso non riceverai alcuna notifica o messaggio di errore.

La “consegnabilità” (i miei colleghi anglofoni parlano di deliverability) può diventare un problema serio. Tutto si riduce a ciò che viene detta “sending reputation”, è cioè la reputazione del mittente: L’ESP monitora la tua attività di invio basandosi su un certo numero di segnali, tra cui:

L’invio di email pertinenti e formattate correttamente;

I pattern nel volume di invii che fai;

Il numero di volte che le tue email sono contrassegnate come spam;

La frequenza di rimbalzo dei tuoi messaggi di posta.

Se acquisti una lista di email e cominci a inviare un volume  di email inusuale per la tua media, ci sono buone possibilità che la tua attività faccia suonare dei campanelli. Se ciò non dovesse bastare, l’alta frequenza di rimbalzo potrebbe fare il resto. Se il tuo ISP segnala il tuo account potresti avere serie ripercussioni sull’utilizzo della tua posta elettronica e di fatto, in alcuni casi, bloccare completamente la tua capacità di comunicare via email.

6. È così facile che chiunque può farlo.

Anche se probabilmente già lo sai, voglio svelarti un segreto: tu non sei il primo ad acquistare una lista di email…

È molto probabile che i tuoi concorrenti abbiano bombardato quegli stessi indirizzi centinaia di volte. Ed è per questo che molto probabilmente quegli stessi contatti non leggeranno nemmeno i tuoi messaggi…
Validi rapporti commerciali si fondano sulla fiducia, non sullo spam…

Se tu avessi una bella lista di email a cui i contatti si sono iscritti autonomamente, la condivideresti con i tuoi competitors…?

 7. L’uso di liste di email può essere un killer per il morale dell’addetto alle vendite o al marketing.

Potrebbe anche darsi che la persona che ha deciso che l’acquisto di un elenco di email sia una buona idea non coincida con la persona che si occupa della campagna di email. Per chi si occupa dell’esecuzione della campagna, utilizzare una lista di email può essere davvero devastante per il suo morale.

Se si è abbastanza fortunati da ricevere delle risposte, suoneranno più o meno così:

  • “Smettetela di inviarmi email”
  • “Come avete avuto i miei recapiti?”
  • “Mi avete inviato 10 email questa settimana!”
  • “Non sono interessato”

8. Le liste di email possono influenzare negativamente il tuo CRM

L’acquisto di un elenco di email  può avere serie ripercussioni anche sul tuo sistema di CRM. Quando realizzi che gran parte dei contatti che hai acquistato non sono legittimi può diventare molto difficile separarli dai contatti genuini.
Estrarre dei dati affidabili da campagne che utilizzano contatti di varie risorse  può rendere l’analisi difficoltosa e spesso inutile.

Spesso poi l’utilizzo di liste di email può avere un effetto anche sul costo di gestione delle campagne: molti software basano il loro prezzo sul volume dei contatti e se il tuo piano prevede fino a 2.500 contatti, una mailing list con 10.000 record può sicuramente comportare un aggravio dei costi per gestire questi dati aggiuntivi.

Qual’è dunque la soluzione?

Invece di bombardare migliaia di ignare caselle di posta, l’inbound marketing si focalizza nell’attrarre persone che cercano informazioni sui tuoi prodotti o sui tuoi servizi. La produzione di contenuti strutturati per i tuoi potenziali clienti farà in modo che gli utenti sottoscrivano naturalmente la tua newsletter. Questa autorizzazione alla comunicazione fonda le basi di un potenziale rapporto commerciale.

Guadagnare l’interesse e la fiducia dei tuoi contatti è la premesse essenziale  per la strutturazione di solidi e duraturi rapporti commerciali.

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